Gallo In Campo 2025, il Festival della canzone raccontata

A me l’unico titolo che piace è: “prete di strada”. Tanto è vero che quando vado ai dibattiti e si presentano i relatori delle università di Bologna, Genova, Palo Alto, Cambridge… A me piace quando dicono: “don Andrea Gallo dell’università della strada”.

Don Andrea Gallo (Campo Ligure 18 luglio 1928 – Genova, 22 maggio 2013)

Gallo In Campo – Festival della canzone raccontata

Campo Ligure (GE), 29-30 agosto

Due giorni di cultura, musica e spettacolo per ricordare Don Andrea Gallo

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Seconda edizione di “Gallo In Campo”, il festival culturale dedicato a Don Andrea Gallo.

L’idea di base che connota questa rassegna è quella di mantenere e sviluppare i legami creati “dal Gallo”, nella sua vita e tramite il suo operato in un territorio vasto, attraverso cultura, arte e promozione della socialità.

Come sostiene Giovanni Oliveri, Sindaco del Comune di Campo Ligure:

“Ritengo che l’importanza di questo Festival per noi sia spiegata semplicemente dal fatto che quando abbiamo definito il progetto “Campo Ligure un Borgo in Filigrana” poi finanziato dal PNRR e finalizzato allo sviluppo Turistico e Culturale del nostro comune abbiamo voluto abbinare quanto di più prezioso disponiamo: l’artigianato della Filigrana e il Borgo, ma riconoscere anche un ruolo importante alla figura di Don Gallo, proprio attraverso l’istituzione di un premio che possa ricordare la sua figura e i suoi insegnamenti, che passano anche attraverso le canzoni di De André.

L’importanza di questo Festival per il territorio la determinerà il tempo, per noi era ed è importante aver creato un momento di attenzione a 360 gradi sulla figura di Don Andrea Gallo, che possa andare oltre la consuetudine delle celebrazioni, creando occasioni di incontro e riflessione, ma anche di divertimento e partecipazione con il focus centrato sulla sua opera e sui suoi insegnamenti.

Non è facile spiegare cosa rappresenta Don Gallo per questo territorio, certamente per molti rappresenta un esempio illuminato sull’impegno sociale e all’attenzione verso gli emarginati e i bisognosi, per altri forse rappresenta una contraddizione che mischia politica, religione e protagonismo. Ma alla fine rimane per tutti noi una figura di riferimento, amato e rispettato, sia da credenti che non, per la sua autenticità e il suo impegno su tutti i campi del sociale e grande sostenitore dei valori della Resistenza”.

La direzione artistica del Festival è affidata a Paolo Enrico Archetti Maestri “È un compito che reputo decisamente molto importante perché Don Andrea era una persona straordinaria che aveva catturato il nostro cuore di uomini e di artisti, gli vogliamo bene, lo ammiriamo per gli atti che ha compiuto, per il suo coraggio, per la sua capacità di essere rivoluzionario. E poterlo ricordare così, in mezzo ad artisti e intellettuali, con i suoi ragazzi, con tutte e associazioni che rendono ancora più colorato questo festival, è qualcosa di davvero speciale. Poi tornando nel merito del Festival della Canzone Raccontata per noi è assai nutriente far incontrare e conoscere artisti, anche di diversa estrazione, creare qualche nuovo intreccio, offrire a una piazza piena di persone, una piazza pulsante sempre così variegata, partecipe e attenta, un bel ventaglio di canzoni, testi, musiche, suoni e tanta luminosa creatività. Gli ospiti saranno diversi:

Dori Ghezzi, che riceverà il premio dedicato a Don Andrea Gallo, Pino Petruzzelli, drammaturgo, regista e attore (fondatore del Centro Teatro Ipotesi) che sarà in scena con lo spettacolo “In direzione ostinata e contraria”, per la parte musicale, invece, l’ospite d’onore di quest’anno sarà Mario Arcari, fiatista (con il quale abbiamo già avuto modo di collaborare per il nostro album Munfrã e per la sonorizzazione del film muto La guerra di Troia di Pastrone). Mario Arcari è un musicista incredibile per bravura, varietà sonora e feeling, non a caso vanta delle collaborazioni straordinarie con Fabrizio De André: Creuza de mā (’84),Le Nuvole (’90),Anime Salve(’96) e con Ivano Fossati: Discanto (’90),Lindberg (‘92) Discanto e Carte da decifrare (‘93), Macramè (’96) tanto per citarne solo due, ma sono innumerevoli! Poi, altri ospiti speciali, saranno sul palco con noi: la cantautrice Cristina Nico (interprete insieme agli Yo Yo di Cuore Femmina), la cantautrice Lisa Brunetti (in arte Helle) e il cantautore Roberto Grossi (anch’egli organizzatore di vari festival) che hanno realizzato una loro personalissima versione de il Silenzio che si sente, per l’album Canzoni di fuga e speranza).

Sono tutte scelte artistiche per allargare i confini e per mescolare i percorsi di giovani artisti come Helle a quelli già consolidati di Cristina Nico (che ricordiamo è anche una delle ideatrici del Lilith Festival di Genova) e di Roberto Grossi a quelli ancora più longevi e duraturi di Mario Arcari e degli Yo Yo Mundi. E poi, si sa, lo testimonia il nostro percorso artistico, ci piace proporre sempre nuovi intrecci e nuove sonorità, anche quest’anno per il grande concerto in piazza a Campo Ligure contiamo di riuscirci!”

Fabio Scaltriti, della Comunità San Benedetto al Porto ha avuto la fortuna di condividere un pezzo della sua vita con Don Gallo:

Don Andrea Gallo era un Cittadino del Mondo, folgorato giovanissimo dal messaggio di Don Bosco diventa Educatore e poi Presbitero nella Diocesi Genovese. Sempre schierato dalla parte degli ultimi non ha mai negato di avere due guide irrinunciabili nella sua vita: il Vangelo e la Costituzione Repubblicana. Seguì le orme del Fratello Bernardo (Dino, anche lui Campese d’adozione) ) durante la lotta Partigiana sulle montagne dell’Appennino Ligure e vide nascere la Repubblica Italiana e la democrazia come strumento di Governo, in opposizione al fascismo e alle dittature. Nel 1970 viene sollevato dalla Chiesa del Carmine e Don Federico Reborà lo accoglierà nella Chiesa e Parrocchia di San Benedetto l’8 Dicembre 1970, in Via San Benedetto n. 12, dove morirà il 22 Maggio 2013. Durante il G8 di Genova è tra i primi a denunciare la mattanza e la violenza dello Stato e delle FFOO nella città di Genova.

Don Gallo amava il territorio dell’Appennino Ligure e in particolare la Storia che da lì scaturisce e si innesta nei ricordi personali e nella storia della sua famiglia. Campo Ligure è stato il territorio dove i Gallo erano sfollati e in queste colline e monti hanno forgiato i loro destini, legati alla Liberazione dal nazifascismo e alla lotta partigiana. L’appuntamento al Sacrario della Benedicta per Andrea è sempre stato un impegno concreto, non demagogico e legato a ciò che lui definiva una “Lotta senza fine” contro l’imperialismo e il fascismo finanziario in espansione dopo il 2000. Riteneva che ritrovarsi e NON DIMENTICARE gli orrori del nazifascismo fosse un antidoto perché certi fatti non si ripetessero, se interiorizzati e usi di dominio comune. L’iniziativa di Campo ci aiuta a riflettere sull’orrore di tutte le guerre e sulla urgente necessità di una pace globale, di cui tutti i cittadini del nostro Pianeta sentono la necessità: sulle orme di Don Gallo ci tìritroviamo per approfondire il senso culturale della Pace che NON può essere solo “assenza di conflitti”, ma accesso ai diritti umani e sociali e una forte diffusione di una cultura condivisa, resistente.

Don Gallo alla morte di Fabrizio De André pubblica una lettera commovente e potente all’amico scomparso: ” Caro Faber…”

Ogni anno a Campo Ligure il Gallo ci portava telefonando in anteprima alla Zia Adelina o al fratello Dino quando questi vi trascorreva il periodo estivo. Il suo era un rito familiare che diveniva collettivo e comunitario, quando con un sorriso deciso ci spronava ad alzarci e ad andare a prendere ed accendere l’auto, senza preavviso: “oggi si va a Campo”, ci gridava. E tutta la strada da Genova al Paese si percorreva cantando in auto, nell’attesa di ritrovare i suoi parenti. Era in quel percorso e in quei momenti che il Gallo ricordava con tenerezza il periodo della sua infanzia e quello della scelta di “salire in montagna”, con il fratello.”

Anche per Giuseppe Macciò, presidente dell’Anpi di Campo Ligure questa iniziativa è molto importante:

“L’antifascismo, la Costituzione, l’accoglienza, la giustizia sociale sono i valori che accomunano Don Gallo e la nostra Associazione e che ce lo hanno fatto sempre sentire molto vicino. Per questo l’ANPI di Campo Ligure è da sempre in prima fila nel promuovere e sostenere ogni iniziativa che ne valorizzi la figura e il pensiero. Esiste un profondo legame tra Don Gallo e Campo Ligure per le sue radici famigliari. A Campo Don Gallo è rimasto sempre molto attaccato e non perdeva occasione per essere presente ogni qualvolta ne aveva l’opportunità. Nel 2010 l’Amministrazione Comunale gli ha conferito la cittadinanza onoraria e le sue spoglie riposano nel locale cimitero dove ogni anno l’ANPI organizza un momento di raccoglimento in occasione della ricorrenza del 25 aprile. Il nostro è un territorio dove si sono consumati eccidi efferati per mano nazifascista durante la Resistenza e che ha dato un significativo contributo alla lotta di Liberazione sull’Appennino ligure-alessandrino. Don Gallo ha sempre affermato questa memoria e questi valori attraverso il suo esempio e le sue parole. In tempi in cui viene calpestato il diritto internazionale, la sopravvivenza e la dignità di interi popoli, criminalizzata l’immigrazione ed emergono politiche autoritarie, la testimonianza di Don Gallo acquista ancora maggior valore.

Per Daniele Borioli, presidente dell’Associazione Memoria della Benedicta preservare la memoria è un atto fondamentale:

“La partecipazione dell’Associazione “Memoria della Benedicta” alla rassegna “Gallo in Campo”, che il Comune di Campo Ligure dedica a Don Andrea Gallo, si fonda su diverse motivazioni.

La prima, la più immediata per un’Associazione che ha il compito di conservare memoria di una pagina cruciale della Resistenza genovese-alessandrina come l’eccidio della Benedicta, è che il Gallo fu partigiano, con il nome di battaglia “Nan”. Appena sedicenne, nel 1944, seguì il fratello, comandante di una formazione partigiana, divenendo a sua volta protagonista dell’epopea che portò alla Liberazione dell’Italia e alla nascita della democrazia.

La seconda, forse meno diretta ma non meno rilevante, è che “partigiano” il “Gallo” restò per tutta la vita: prendendo sempre, con coerenza, la “parte” degli ultimi: interpretando così, lungo tutta la propria esistenza, i valori fondanti della nostra Costituzione: la piena inclusione di ogni cittadino, con le proprie convinzioni, i propri orientamenti, il proprio carico di difficoltà e anche di errori, nel campo dei diritti fondamentali fissati nella Carta.

Un obiettivo che Don Andrea ha perseguito per tutta la sua vita, non solo con la costante e originale presenza nel dibattito culturale e politico, ma anche attraverso le molte attività concrete cui seppe dar vita: fra le quali, la nascita e lo sviluppo delle “Comunità di San Benedetto al Porto”, diffuse in diverse località della Liguria e del Piemonte e capaci non solo di organizzare preziose attività di recupero e inclusione delle persone in difficoltà, ma anche di porsi quale riferimento insostituibile nel tessuto sociale e culturale dei territori di insediamento.

Se questi sono i fondamenti morali e culturali su cui poggia la piena partecipazione dell’Associazione “Memoria della Benedicta” alla manifestazione dedicata al “Gallo”, non meno significativo è sottolineare come l’articolazione della rassegna in una sorta di riuscitissimo patchwork, nel quale si uniscono e intrecciano momenti di raccoglimento, di approfondimento e riflessione culturale, di musica e teatro, di festa, intercetta alla perfezione il nostro obiettivo dichiarato da ormai diversi anni: lavorare alla “manutenzione della memoria”, attraverso l’apertura a una pluralità di linguaggi diversi, in grado di mettere in connessione la lezione della storia con le emergenze e le potenzialità del presente.

I ribelli della Benedicta erano per la maggior parte giovanissimi. Ricordarli e onorarli anche attraverso le modalità di comunicazione più vicine al nostro tempo è un po’ un modo per immaginare di averli con noi”.

 

Territorio e “territori”

Lo spazio del Gallo è uno spazio “transregionale”, che ha origine a Campo Ligure (luogo di nascita e di sepoltura del Gallo, nonché cittadino onorario), va a Genova (luogo della sua formazione e di fondazione della comunità) e poi riparte alla volta del Monferrato e della città di Alessandria, per poi dispiegarsi al mondo, attraverso i mille progetti e gli infiniti legami che il Gallo ha saputo creare nella sua lunga vita. Questo spazio “transregionale”, a cavallo tra la città metropolitana di Genova e il sud della Provincia di Alessandria è uno spazio storico: è stato l’Oltregiogo durante la Repubblica di Genova, è stato per secoli la via dei transiti e dei commerci verso uno dei porti più importanti del Mediterraneo, descrive un sentimento identitario “quello di trovarsi appena a una svolta dal mare…”, stato d’animo precisato dalla poesia degli Yo Yo Mundi, di Paolo Conte, di Ivano Fossati. Sono i caruggi, il porto e Fabrizio De Andrè, è lo spazio della Benedicta, la più grande strage di Partigiani della storia della Resistenza Italiana, ed è Campo Freddo, oggi Campo Ligure, “Freddo” da “free” ovvero “libero”, feudo imperiale resistente all’ assoggettamento da parte della Serenissima, un borgo ancora oggi vissuto da una comunità coesa, aperta e tollerante, capace, anche in una congiuntura economica e sociale così complessa, di scommettere sul suo futuro con progettualità e lungimiranza, anche grazie alle mille Associazioni attive e partecipi in paese. Con lo sviluppo del 900’, tutto questo territorio diventa periferia dell’Italia contemporanea e spazio d’ elezione per il Gallo. Un territorio ai margini, ricco di una umanità da recuperare e da valorizzare, che nel suo disagio, anche profondo, esprime la sua resistenza verso un mondo sempre più rivolto al mito dell’apparenza, del progresso tecnologico, dell’accumulo di denaro. Il Gallo dunque, parte dalla periferia della metropoli, da Genova prima e Alessandria poi; nella periferia egli offre un’alternativa di salvezza, restando nei quartieri sottoproletari delle due città, fondando le sue comunità di accoglienza e lavorando per recuperare i ragazzi ma anche la cultura e i vicoli dai quali provengono. In parallelo egli si rivolge ai luoghi rurali, Frascaro e Visone, per esempio, località simili a Campo Ligure, posti agricoli, rudi, posti di duro lavoro e sofferenza, dove la cultura popolare è sopravvissuta grazie alla solidarietà e alla collaborazione tra tutti e dove l’individualismo e l’ipocrisia dei “benpensanti” stenta, nonostante tutto, a prendere il sopravvento.

 

Il programma

Gli eventi culturali avranno inizio venerdì 29 agosto, alle ore 21.00 in Piazza Vittorio Emanuele II, a Campo Ligure (Genova) con la proiezione del cortometraggio “Il giovane Gallo-Osiamo la speranza”, una produzione a cura di CDM Lab per la regia di Edoardo Fantini.

Il giovane GALLO

A seguire ci sarà l’assegnazione del premio intitolato a Don Gallo che quest’anno sarà consegnato a Dori Ghezzi, intima amica del Gallo e Presidente della Fondazione Fabrizio De André.

In una recente intervista ha dichiarato Dori Ghezzi “Le sue fotografie sono sempre qui davanti a me, ci aiuta anche così, la sua è ancora una presenza, non un’assenza. Ho avuto molti amici illustri ma lui, così come Fernanda Pivano avevano una generosità eccezionale. Mi hanno sempre sostenuta in un modo unico ed importante nei momenti in cui ho avuto bisogno. Vivendo in parte in Sardegna, in parte a Milano, prima della scomparsa di Fabrizio, ci si vedeva poco ma il legame tra i due c’è stato da sempre. Si sono conosciuti grazie al fratello del Gallo che insegnava nel liceo di Fabrizio. E’ stato lui per primo ad accennargli che c’era a scuola un ragazzo speciale, che faceva particolari domande sulla fede”.

Dori Ghezzi e Don Gallo

Subito dopo ci sarà lo spettaccolo “In direzione ostinata e contraria” di e con Pino Petruzzelli.

Pino Petruzzelli è drammaturgo, regista e attore del Teatro Nazionale di Genova e del Teatro Carlo Felice di Genova. È docente di scrittura scenica dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico di Roma. Suoi spettacoli sono stati trasmessi da Rai 3, Radio Rai e Canale5. I suoi libri sono pubblicati da Chiarelettere e Ares. Collabora con Il Secolo XIX e Il Fatto Quotidiano. È direttore artistico di “Liguria delle Arti”, “Tigullio a Teatro” e “Casa del Pensiero” in collaborazione con UNIGE.

Pino Petruzzelli

Sabato 30 agosto, alle ore 15,30 ci sarà il consueto corteo dalla sede dell’ANPI di Campo Ligure fino alla tomba di Don Gallo, cittadino onorario di Campo Ligure.

Alle ore 17.00, presso Piazzetta Rattarolo saranno presentati due libri:

-“Guarda il cielo” di Matteo Fortuna e Simona Binni;

Il 24 aprile del 1975 il trentacinquenne Luciano viaggia da Genova a Lonigo, un paese in provincia di Vicenza, dove si trova la casa di campagna della sua famiglia. Due giorni dopo, il 26 aprile, sarà l’anniversario della morte di suo padre Giuseppe, partigiano brutalmente assassinato dai tedeschi trent’anni prima. Giuseppe non ha una tomba, perché il suo corpo è stato gettato in una fossa comune, ma Luciano vuole comunque raggiungere il luogo in cui è stata fissata la targa commemorativa dedicata ai partigiani caduti. In questa occasione, Luciano avrà modo di rivedere i suoi zii e ripercorrere attraverso i loro racconti alcuni episodi della vita del padre. Nella vecchia casa di campagna ritroverà oggetti, profumi e colori che gli riporteranno alla mente l’infanzia. Guarda il cielo è un viaggio nella memoria familiare, un’occasione per riscoprire un legame profondo e affrontare il dolore della perdita con una nuova consapevolezza.

Guarda il cielo

-“Su la testa! I miei anni con Don Andrea Gallo” di Federico Traversa.

Un “road movie letterario” che racconta i sette anni vissuti da Traversa accanto a Don Andrea Gallo, il celebre “prete da marciapiede” genovese. Attraverso viaggi, cene, conversazioni e giorni trascorsi nella Comunità di San Benedetto al Porto, emerge un ritratto autentico di un uomo che ha scelto come università la strada e come insegnanti le voci dimenticate di senzatetto, prostitute, tossicodipendenti. Il testo alterna riflessioni sulla spiritualità della Liberazione – tra Costituzione e Vangelo – al racconto di incontri con figure pubbliche (Manu Chao, Caparezza, Moni Ovadia, Celentano, Sgarbi, Beppe Grillo), con lo sfondo di una testimonianza intensa di empatia cristiana e vicinanza agli ultimi. Scrittore e conduttore radiofonico per Radio Popolare, Federico Traversa ha scritto diversi libri su spiritualità, musica e vite marginali.

Su la testa

Alle ore 21.00, in Piazza Vittorio Emanuele II ci sarà il concerto “Canzoni di fuga e speranza” di YoYoMundi e Mario Arcari, con la partecipazione di Cristina Nico, Helle e Roberto Grossi.

Mario Arcari

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Durante la due giorni di festa sarà possibile visitare, nelle vie del centro storico di Campo Ligure, la mostra fotografica “Gli sguardi e il dire” a cura di Ivano A. Antonazzo.

Sarà inoltre presente uno stand gastronomico presso il Circolo Anpi di Campo Ligure, con servizio ristoro aperto dalle ore 19.00 alle ore 21.00.

 

In caso di maltempo gli eventi si svolgeranno presso il Cinema Teatro di Campo Ligure.

 

La direzione artistica del festival è affidata a Paolo E. Archetti Maestri ed Eugenio Merico e la Coop Solidarietà e lavoro.

L’evento è organizzato da: Comune di Campo Ligure, Anpi Campo Ligure, Associazione Memoria della Benedicta, Cooperativa Solidarietà e lavoro, Comunità San Benedetto al Porto, Gioco del Mondo.