“La resistenza come fenomeno europeo raccontata non solo attraverso il sacrificio e gli orrori nazifascisti, ma anche con il racconto della dimensione ideale, epica, eroica, romantica che ha spinto donne e uomini a ribellarsi e a credere in un percorso di reazione morale e politica, di liberazione.
Una carrellata di episodi, noti e meno noti, dalla strage della Benedicta a Marzabotto, dalla famiglia monfalconese Fontanot agli emigrati italiani ed europei in Francia organizzati dal poeta armeno Manoukian. L’antifascismo come modello fondante dell’Europa dei diritti universali, delle costituzioni democratiche.
“Partigiani Sempre!” Ieri come oggi. Per arginare i rigurgiti nazifascisti che si registrano in tutta Europa, come proposta politica di continuità tra le generazioni per imporre una nuova stagione dei diritti, dal lavoro all’emigrazione. Per insorgere contro l’ingiustizia, l’odio, i nuovi volti del fascismo.
Un intreccio di suoni, ricordi, atmosfere, memoria, echi, narrazioni. Un insieme di voci, mai così fuori dal coro, per uno spettacolo coraggioso e potente. Una storia – di chi si è scelto la parte – che è la madre di tutte le storie, la sorella di ogni resistenza, la figlia di ogni lotta, di ogni speranza.”
Massimo Carlotto,
Padova, febbraio 2022.
Era l’ ottobre 2021, Massimo Carlotto e Maurizio Camardi con gli Yo Yo Mundi avevano eseguito “Polvere” durante la prima edizione della rassegna “E a un certo punto il rosso cambiò colore” presso la Fondazione Longo a Castellazzo Bormida, lo spettacolo che racconta la tragedia dell’ amianto a Monfalcone.
Eugenio degli Yo Yo ci parla di un’ idea, raccontare alcuni episodi della Resistenza, un’ idea di Massimo, Maurizio e Paolo, potrebbe partecipare alla realizzazione del progetto anche l’Anpi di Cesenatico e così ci ritroviamo in viaggio verso la Romagna.
Penso che “Partigiani Sempre!” sia nato proprio durante quella trasferta, come se, in qualche modo, fosse già dentro ognuno di noi, per dirla alla Wu-Ming, era un’ascia di guerra che aspettava solo di essere dissotterrata.
Oggi Partigiani Sempre è un disco/libro. Un racconto inedito di Massimo Carlotto, musiche e testi degli Yo Yo Mundi e Maurizio Camardi, “scarabocchi” (è lo stesso autore a definirli così) di Ivano A. Antonazzo.
Ci voleva. Era importante incidere e mettere nero su bianco un immaginario da cui partire, che già straripa dai suoi argini a sole due settimane dalla pubblicazione.
Alcune illustrazioni di Ivano Antonazzo contenute nel libro/cd Partigiani sempre!
Ho avuto il privilegio di assistere alla nascita e allo sviluppo di quest’idea e di assistere a tutte le repliche dello spettacolo. “Partigiani sempre!” è uno stato d’animo, quello che pervade prima di tutto gli autori-cantori e gli organizzatori quando si trovano per una replica, perché è un catalizzatore di storie che si liberano prima, durante e dopo la sua esecuzione.
Sono storie che nascono da un’urgenza, quella che il partigiano “il quinto nome dal basso inciso sulla lapide – la voce che apre Partigiani Sempre – ci spiattella subito sulla faccia: “Mi fa piacere che veniate sotto la mia lapide […]. Vi presentate con la banda, il sindaco tutto elegante con la fascia tricolore, le bandiere”, ma nel tempo vi siete scordati quello che diceva il poeta Nino Pedretti che è per via della gloria che siamo andati in montagna a fare la guerra.
Di guerra eravamo stanchi e di patria anche […]ma sapevamo che davanti a un boia di fascista noi eravamo persone e loro marionette”.
Il disco/libro, per i suoi contenuti inaugura il racconto epico della Benedicta. L’epica è l’antitesi della retorica. Come ci insegna Nino Pedretti e questo alla Benedicta mancava.
Come Associazione avevamo bisogno di un’opera d’arte che completasse il percorso culturale nato dall’idea che il nostro compito è quello di fare “manutenzione della memoria”. Abbiamo creato un Archivio Digitale collettore di tutte le memorie sparse sulla Benedicta. Abbiamo inventato il Festival Benedicta – arte e manutenzione della Memoria- in modo che queste memorie potessero essere comunicate attraverso il linguaggio universale dell’arte ma ci serviva un’opera fondativa.
Vogliamo essere “l’eco di queste montagne”, come recita il testo della prima canzone del disco “Il silenzio che si sente”.
Il debutto dello spettacolo Partigiani Sempre! Cesenatico, 28 aprile 2022.
Foto di gruppo a Cesenatico a poche ore dall’inizio dello spettacolo
Partigiani Sempre racconta la storia della Benedicta, crea collegamenti e propone temi. I collegamenti sono tutti da scoprire: la strage di Tavolicci, Manouchian, Spartaco Fontanot, le brigate internazionali, la strage di Monte Sole, Beppe Fenoglio. I temi sono tutti da sviscerare: in “Sei che vai su (Nei boschi della Benedicta)”, la traccia numero 8, il giovane ragazzo è “nel solco di un libro” e il cantore afferma: “..sei la parte che ti scegli”, poi c’è “Elide (Girotondo a Montesole)”, che parla del senso di colpa dei sopravvissuti, “la storia e la memoria”, la canzone che chiude il disco, che paragona storia e memoria a due gemelle siamesi, indissolubilmente legate ma da non confondere mai l’ una con l’ altra.
La storia della strage della Benedicta è nel racconto inedito di Massimo Carlotto. Un racconto di uomini, non di super-eroi, santi e martiri. L’inesperienza, i lanci degli alleati che non arrivano perché “c’è puzza di comunisti”, le esecuzioni di spie fasciste, le contraddizioni nell’epopea di giovani ragazzi che hanno avuto il coraggio di scegliere di stare dalla parte giusta per avere “le mani libere, i piedi, gli occhi, le orecchie”.
Raccoglieremo le storie che verranno, non ce ne faremo scappare nemmeno una, Massimo, Paolo, Maurizio, l’Associazione Memoria della Benedicta, l’Anpi di Cesenatico, Lalli, Eugenio, Ivano e tutti quelli che hanno contribuito a dare alla luce Partigiani sempre!
Canteremo queste storie nelle repliche, nelle presentazioni, nei reading di “Partigiani Sempre!” Raccoglieremo e documenteremo le testimonianze che incontreremo in ogni tappa di questo cammino.
Sullo sfondo la foto del gruppo di partigiani di Serravalle alla Benedicta
Nella postfazione dell’edizione del 2005 di “Asce di Guerra” il libro che i Wu-Ming hanno scritto insieme a Vitaliano Ravagli, opera della stessa sostanza di “Partigiani Sempre!”, si riporta una frase di Walter Benjamin: “In ogni epoca bisogna tentare di strappare la trasmissione del passato al conformismo che è sul punto di soggiogarla[…]. Il dono di riattizzare nel passato la scintilla della speranza è presente solo in quello storico che è compenetrato dall’ idea che neppure i morti saranno al sicuro dal nemico, se vince. E questo nemico non ha smesso di vincere.”
Partigiani Sempre sarà presentato in un doppio appuntamento:
Sabato 20 maggio alle ore 21.00 presso l’ANPI di Campo Ligure, meteo permettendo, nel “caruggio” (vicolo) Rattarolo, di fronte all’ entrata del circolo. Interverranno Paolo Enrico Archetti Maestri degli Yo Yo Mundi e Maurizio Camardi autori di testi e musiche e Ivano A. Antonazzo, la cui mostra “Arte e manutenzione della memoria” sarà allestita “en plain air” nel caruggio per “illustrare” il racconto.
Domenica 21 alle ore 17 presso il Salone del Libro di Torino (nella Sala Arancio). Partigiani Sempre Memoria, canzoni, narrazioni è il titolo della presentazione che coinvolgerà oltre agli autori, Daniele Borioli, Presidente dell’ Associazione Memoria della Benedicta, Giorgio Olmoti, co-ideatore del Progetto, Walter Colle, laNota, editore del disco/libro.
Chiara Lombardi, Associazione Memoria della Benedicta