Benedicta Festival 4° appuntamento

L’Associazione Memoria della Benedicta e Comune di Alessandria in collaborazione con il conservatorio “Antonio Vivaldi” di Alessandria, in occasione del 4° appuntamento del Benedicta Festival presentano:

Giovedì 28 settembre alle ore 21.30 presso il cortile del Palazzo Comunale di Alessandria: “Partigiani sempre!” uno spettacolo prodotto dall’Associazione “Memoria della Benedicta”.

Autore del testo è Massimo Carlotto, canzoni e musiche composte ed eseguite dagli YoYo Mundi e Maurizio Camardi.

In caso di maltempo lo spettacolo si svolgerà presso l’Auditorium “Pittaluga” all’interno del conservatorio “Antonio Vivaldi” di Alessandria, via Parma 1.

La Resistenza come fenomeno europeo raccontata non solo attraverso il sacrificio e gli orrori nazifascisti, ma anche con il racconto della dimensione ideale, epica, eroica, romantica che ha spinto donne e uomini a ribellarsi e a credere in un percorso di reazione morale e politica e di liberazione.

Le donne e gli uomini che hanno partecipato alla Resistenza hanno davvero sperimentato il significato profondo della parola cambiamento, prima di tutto perché hanno avuto il coraggio di rischiare, di mettersi in gioco.

La conseguenza di ciò furono 18 mesi che modificarono profondamente prima di tutto i protagonisti di quell’epopea, che produsse nelle donne una nuova presa di coscienza del ruolo che potevano assumere nella società, che fece sperimentare a tutti coloro che ne presero parte il senso profondo della parola solidarietà ma anche i terribili sacrifici che impone la libertà, per essere raggiunta.

Il movimento resistenziale italiano al nazi-fascismo, porta con sé la Costituzione Repubblicana e la consapevolezza che la conquista della libertà non ammette sconti e che migliorare, evolversi come uomini e come collettività è un dovere da cui l’essere umano, se intende restare umano, non può prescindere.

Una carrellata di episodi, noti e meno noti, tra i quali la strage della Benedicta, è evento centrale e filo conduttore di tutta la narrazione e poi Marzabotto, la famiglia monfalconese Fontanot gli emigrati italiani ed europei in Francia organizzati dal poeta armeno Manoukian.

L’antifascismo come modello fondante dell’Europa dei diritti universali, delle costituzioni democratiche.

La presenza e la voce narrante di Massimo Carlotto si avvicenda alle canzoni e alle parti strumentali eseguite dagli Yo Yo Mundi e da Maurizio Camardi.

“Sei che vai su” in cui si cita Beppe Fenoglio (la frase è sua, da Primavera di Bellezza), la nuova canzone della Benedicta:

“Sei che vai su? Hai fame, ragazzo mio, spezza quel pane con le tue belle mani, dividilo in pezzi uguali, che consolino pancia e bocca dei compagni che sono lassù, la nebbia è più fitta…nei boschi della Benedicta…”

Illustrazione di I.Antonazzo presenti nel booklet “Partigiani Sempre!

L’esperienza del Cantacronache omaggiato questa volta, non semplicemente reinterpretando un brano, bensì compilandone uno nuovo di zecca alla maniera di Liberovici e Antonicelli.

Infatti, da alcune frasi, ancora inedite, tratte dagli stornelli di Radio Libertà è nata la canzone “Partigiani sempre!”.

“Elide” che danza a Montesole, “gli Aironi” che sanno tutto di noi, “Krak Karmir” (Fuoco rosso), “Il silenzio che si sente”, guerra dopo guerra, fino ai bagliori di “En fuyant la lumière du jour”.

“La narrazione e le musiche –sottolinea il presidente dell’ Associazione Memoria della Benedicta” Daniele Borioli- oltre al loro valore artistico e culturale, collocano la storia tragica della Benedicta, la più grande strage di partigiani combattenti verificatasi nel corso della lotta di liberazione, nel contesto più ampio dello scontro cruento che connotò il periodo compreso tra l’autunno del 1943 e la primavera del 1945, interessando diversi territori e coinvolgendo sia le popolazioni civili sia i combattenti per la libertà. Non casualmente, tra le storie narrate nell’opera c’è anche quella di Marzabotto, dove si consumò il più spietato eccidio di civili compiuto dai nazifascisti.

Anche per questo –conclude Borioli- abbiamo aderito sin dall’inizio con convinzione alla proposta degli autori: poiché il valore intrinseco del sacrificio cui si esposero i partigiani del nostro Appennino, nella settimana di Pasqua del 1944, si coglie ancora più nettamente se collocato nel contesto ampio dell’Italia occupata, nella quale un nemico ormai prossimo alla sconfitta si accanì contro gli italiani, per rendere ancora più alto il loro tributo di sangue alla libertà”.

Partigiani Sempre! E anche un disco/libro, nel quale oltre alle musiche contenute nello spettacolo e eseguite da Yo Yo Mundi e Maurizio Camardi, si trova un racconto inedito di Massimo Carlotto, il ciclo di illustrazioni “Arte e manutenzione della Memoria” di Ivano A.Antonazzo e quello di Tinin Mantegazza “Tavolicci una storia terribile”.

Per maggiori informazioni sul booklet scrivi a:

benedicta.comunicazione@gmail.com