BENEDICTA
LA PIÙ GRANDE STRAGE DI PARTIGIANI DELLA RESISTENZA ITALIANA

Storia Eccidio
Il 7 aprile 1944 ingenti forze nazifasciste circondarono la Benedicta in località Capanne di Marcarolo.
"Nessuno lo immaginava, nessuno...poi si sono visti arrivare là alle Capanne i tedeschi addosso e allora c'è stato uno sbando...tanti si sono concentrati alla Benedicta, pensando che arrendendosi sarebbero stati fatti prigionieri, non trucidati"
(testimonianza di Dante Ghezzi)
154 partigiani vennero fucilati e altri 190 furono deportati presso il KL di Mauthausen e solo 35 fecero ritorno a casa.
"Hanno scelto un interprete [...], ci dice - il viaggio è finito, qua dovremo lavorare, finchè ci abbiamo una goccia di sangue ; dimenticarsi le famiglie , il padre e la madre , i nonni , i fratelli , le sorelle , le mogli e i figli e anche l' Italia. Che qua, finchè c'è una goccia di sangue lavoriamo, e quando non c'è più...vedete quella ciminiera, là?"
(testimonianza di Giuseppe Sericano)
L'antico edificio della Benedicta, sorto come convento benedettino, venne minato e distrutto la sera del 7 aprile.
"Andammo al grande cascinale La Benedicta. Trovammo in terra tutto intorno carte da gioco, spazzolini,dentifrici,ogni cosa e tanta legna bruciata.
La Benedicta era stata fatta saltare con la dinamite"
(testimonianza di Martina Scarsi)
Nell' estate del 44' la divisione “Mingo”, ebbe tra i suoi promotori alcuni degli scampati alla Benedicta.
"Fucilando e bruciando vivi nelle case contadini e patrioti assieme, il nemico ci ha uniti per sempre nella lotta per la liberazione.
Bisogna essere degni di chi è caduto [...] Tutto ciò segna il limite massimo a cui può giungere il nemico.
La nostra Stalingrado è giunta, occorre passare alla riscossa."
(Proclama redatto dall' intendente della III Brigata Liguria, Emilio Guerra)

Storie e personaggi dell'archivio

History-telling: testimonianze, narrazioni e percorsi tra i documenti dell'archivio e non solo.
Quando la manutenzione della memoria diventa racconto.

Leggi tutte
Chi Siamo - Benedicta

Chi Siamo

L’ASSOCIAZIONE MEMORIA DELLA BENEDICTA ha lo scopo di ricordare e celebrare tutti i martiri e tutti i protagonisti della Resistenza al nazi-fascismo e in particolare I MARTIRI DELLA BENEDICTA caduti durante la più grande strage di partigiani della storia della Resistenza italiana, il giorno 7 aprile 1944, presso la Cascina Benedicta in località Capanne di Marcarolo, provincia di Alessandria.

"Tenere vivo il passato è un obiettivo che può essere raggiunto solo mediante l' opera attiva della memoria che sceglie, rielabora, ricicla. Ricordare è interpretare il passato o più correttamente, raccontare una storia significa prendere posizione sul corso degli eventi passati"- Z.Bauman

Scopri di più

La manutenzione della memoria è un atto condiviso: collabora con noi

La costruzione dell'archivio è in divenire: una ricerca permanente e partecipata.

Studiamo le fonti, cataloghiamo, digitalizziamo e progettiamo nuovi fondi da lavorare, allo stesso tempo coinvolgiamo enti, istituzioni e persone. Vogliamo costruire una memoria collettiva, invitando alla partecipazione e al dialogo.

Per questo ti invitiamo a ISCRIVERTI ALLA NOSTRA NEWSLETTER o a scriverci a benedicta.comunicazione@gmail.com per essere sempre aggiornati sul nostro archivio e sulle attività in corso.

Scopri di più
Visitare Benedicta - Benedicta
Visitare la Benedicta:

Questo luogo è diventato un simbolo, uno spazio della memoria in cui la storia esce dalla sua dimensione temporale e continua ad essere presente e visibile anche nella contemporaneità del presente. La Benedicta è uno specchio che riflette la storia ma è anche un luogo in cui pensare al presente.

Vieni alla Benedicta
Newsletter

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato sulle iniziative, gli eventi e le pubblicazioni della nostra associazione.

Con il contributo di
  • Logo Regione Piemonte
  • Logo Fonazione Cassa Risparmio Alessandria

Il logo dell’Associazione Memoria della Benedicta è opera dell’ artista alessandrino Gianni Stefanutto.

Le illustrazioni che trovate in questo sito sono opera dell’artista acquese Ivano A. Antonazzo.